Testimonianze epistolari su La dotta lira. Ovidio e la musica.
Carlo Vitali
Caro e paziente,
la Dotta lira m'infonde reverenziale timore: un megasistema di
relazioni che pare un'enciclopedia scritta da un uomo solo! Chapeau !
Otto Biba
Egregie Professore Isotta,
I don’t speak Italian but I am able to read more or less good books in Italian language. Therefore it is allowed to me to say a few words about your book about Ovidio e la musica. I do this with special pleasure because I feel myself as a „Humanist“ as we call people interested in Latin and Greek language, philosophy, history and arts.
If a composer wrote any music following Ovid (or other Latin poets) the musicologists mention this or write about this with a view just in this work. Haydn’s „Philemon“, Dittersdorf’s Metamorfos are discussed just as a phenomenon of/at/with Haydn or Dittersdorf or … Therefore I was so happy to find your chapters „Arianna e Medea“ or „Le Metamorfosi nella metamorfosi della Sinfonia“. You showed the red line in the interests, thoughts and ideas of composers from Monteverdi to Strauss or the connection between idea and elaboration in the evolution oft he instrumental music; the often so called absolute music needs very often not absolute but literary influences. What you wrote about all the wide aspects of Orfeo and Orfeo as literary subject seems to me was necessary since long and in this sense never done before. You don’t number the musical works devoted to the Orfeo subject but you show the lines in music history, the lines in the aspects and in using the differents aspects and you ofer answers why a composer could be fascinated and inspired by this subject, independently from the time when he lived and from the musical style actual at that time. You are very familiar with all the periods in the music history but you didn’t write a book about music history. You wrote a book about the history of ideas of literary subject matters and their long living traditions also about some changes to keep these ideas alive. That’s it why I am fascinated and why I think this is an very important book. I have to congratulate.
It wopuld be great if the publisher could arrange a German or an English translation or both. Form y opinion the German would be the most important not because it is my mother language but because the book shows so many bridges between Italy and the German speaking countries.
Many thanks for this book.
Very best wishes and kind regards,
Otto Biba
Romana Petri
Mario Scappucci
Carissimo Paolo,
ho finalmente ultimato la lettura del tuo bellissimo libro. Come con gli altri mi sono preso il tempo di meditarlo e di ascoltare tutta la musica che non conoscevo. Le sinfonie di Dittersdorf sono incantevoli, un vero peccato che non siano in repertorio. Su Rossini hai perfettamente ragione, c’è veramente una grande consapevolezza della cultura classica. Il finale del libro con Strauss e D’Annunzio è veramente fantastico. La Daphne è un mio vecchio amore, come tutta la sua musica – quello che hai scritto su Metamorphosen mi è piaciuto particolarmente, l’ho sempre pensato - ma l’oleandro non lo conoscevo ed è una meraviglia. Pensa che ho amato D’Annunzio proprio leggendo Alcyone, il mio maestro di letteratura poetica e drammatica era un d’annunziano doc, negli anni dei miei studi questo sommo poeta non era molto considerato, ma grazie al mio professore ho compreso la grandissima profondità e musicalità della sua poesia. Sono onorato di essere stato inserito tra grandi musicisti, e leggerti è sempre fonte di grande gioia.
Un grande abbraccio
Mario
Giovanni Barca
buon giorno Maestro Isotta,
ho il piacere di aver iniziato la lettura della Sua “dottissima lira” e sin dalla introduzione dell’”Avvertenza” ho provato un senso di ritrovamento ed una progressiva liberazione mentale dall’invadente degrado dell’attuale pensiero dominante.
Nel presente esilio di cittadinanza, il mito con la sua verità profonda e subliminale risveglia nostalgie esistenziali: la perdita dell’assoluto, di una originaria intravista età dell’oro.
Il mito è connesso all’esilio, alla nostalgia della bellezza.
Anche al rimpianto di un locus mundus, ormai sopraffatto dall’immondizia.
La rivisitazione ed interpretazione di un’opera e della sua genesi è sempre di natura e tipo ecfrastico e ne rivivifica la durata nel tempo.
Immagino ne sia d’accordo.
Con rinnovata stima
Giovanni Barca
Massimo Fusillo
Caro Paolo
Mario Rusciano
Fabio Rossi
Maurizio Enrico Serra
Un capolavoro !
Luisa Cosi
Fiamma Nicolodi
Caro Paolo,
Antonio Padoa Schioppa
Io sto scrivendo un dialogo con un giovane elettore sull'Europa. Non so come verrà...
Maria Grazia Ciani
Paolo, sono stato il pomeriggio con Maria Grazia Ciani che per noi ha tradotto Iluafe e Odissea e ora le Metamorfosi, moglie di Emilio Pianezzola che è stato importante studioso di Ovidio.
Francesca Ghedini
Aldo Masullo
Illustre e caro Maestro,
ho poco fa ricevuto il Suo nuovo straordinario giardino letterario, in cui la musica della poesia, accompagnata dalla sublime poeticità della evocata musica,restituisce grazia alla vita mortificata dalla miseria del presente!
Con riconoscenza e affetto La saluto.
Aldo Masullo
Alessandro Barchiesi
Caro Paolo
il tuo Ovidio ha completato il lungo viaggio. Nel mio campo, e con la mia esperienza, tanti libri nuovi risultano del tutto prevedibili. Ma a volte, di rado, si e' fortunati testimoni dell'apparizione di qualcosa che prima non c'era. Come le isole dell'Acheloo.
Grazie doppiamente
John Rice
Dear Paolo,
Fulvio Tessitore
Caro Professore,
ho ardato a ringraziare per il dono del libro su “”Ovidio e la musica”. Speravo di farlo dopo aver letto tutto, Il che non mi è riuscito, non tanto perché preso da alcuni lavori in corso, qualcuno di assai vicina scadenza, quanto sopratutto per la ricchezza del suo libro. Un vero esempio di sapient, Kulturgeschichte, Un genere di ricerca e di scrittura che molto mi attrae, convinto come sono che il livello attuale della ricerca non è più quello -ai suoi tempi imponente- della distinzione tra le discipline, quanto piuttosto quello dell’interazione tra i saperi positivi, il cui rigore è dato dalla perizia filologica. Continuerò con calma e interesse la mia lettura,ma non voglio tardare ancora nel ringraziare. Vado apprendendo molte cose e questo è il segno delle buone letture. Ancora grazie e mille cordialità Fulvio Tessitore
Gennaro Sasso
Tommaso dalla Massara
Carissimo Paolo,
sto procedendo nella lettura, con veri "assaporamenti" serali.
Procedo piano, perché la tua scrittura è densissima.
Siccome anche il mio è mestiere di scrittura (certo, in diritto è diverso l'oggetto, ma la tecnica tutto sommato non troppo dissimile), mi chiedo come fai. In altri termini: come procedi alla costruzione? Hai capacità paranormali (San Gennaro?).
Il risultato è incredibile: penso - ma lo penso davvero - che in questo momento in Italia ci siano forse altre 3-4 teste che possoo essere messe grosso modo sullo stesso piano (ma non esattamente).
Siccome odio la banalità, non volevo farti dei complimenti sciocchi: stavo allora provando a elaborare nella mia testa un parallelo tra la tua scrittura e un'architettura che nel tuo caso è "borrominiana"; ma potremmo forse anche dire che è al livello del più elegante Settecento napoletano. E ciò nel senso che le linee, le nervature sono classiche e poi però l'ornato è ricco, pieno, direi quasi "gaudente della vita" (come solo la cultura mediterranea sa essere: neppure la Francia ha mai espresso veramente tutto questo).
Ecco, se devo pensare al tuo libro ora vedo un'architettura che mi riempie gli occhi di gioia.
E di questo ti sono grato!
Dobbiamo davvero parlarne a Napoli, ma non rimproverarmi perchè non sono ancora riuscito, ...mi fai soffire di una privazione che non scelgo!
Un abbraccio
Sara Zurletti
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